Simone Casati e Marco Zanaga del gruppo avis mineralogia e paleontologia di Scandicci (GAMPS) hanno recentemente recuperato presso la città di Siena, su terreni risalenti al pliocene (3 milioni di anni fa) , una parte dello scheletro di un vertebrato marino che è stato determinato dagli specialisti come un cucciolo di foca.
La presenza di questo animale in Toscana è dovuta al fatto che nel pliocene (dai 5 ai 2 milioni di anni fa) la suddetta regione era in gran parte coperta dalle acque del Mediterraneo (vedere scheda "Quando l'Italia era un mare".
Finora è stata recuperata una pinna e due denti di latte che, in attesa dello scavo dell'intero scheletro dell'animale, sono stati depositati nel museo geopaleontologico di Scandicci a tenere compagnia ad altri reperti fossili unici al mondo.
Il ritrovamento è di grandissima importanza a livello mondiale perchè i pinnipedi fossili sono estremamente rari in tutto il pianeta.
In Italia era da 109 anni che non veniva scoperta una foca fossile; l'ultimo ritrovamento risale al 1900 e venne fatto da Antonio Di Paco presso Orciano Pisano (sempre in Toscana!) su terreni anche in questo caso pliocenici.
La foca di Orciano venne chiamata Pliophoca etrusca e adesso l'olotipo è conservata nel museo di storia naturale di Calci.
Successivamente, sempre presso Orciano, vennero trovati altri resti frammentati di Pliophoca etrusca da Robert Lawley.
In Italia venne anche trovato un cranio di foca risalente al miocene a Roccamorice determinato come Phoca gaudinii.
Si spera che con lo scavo si possano rinvenire ossa che consentano l'identificazione e l'attribuzione sistematica del pinnipede che 3 milioni di anni fa nuotava indisturbato nelle vicinanze di Siena.
Documento scritto da Emilio Bartolini
Fonte:http://www.naturamediterraneo.com/forum/topic.asp?TOPIC_ID=71011
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